Una delle domande più frequenti che arrivano al nostro inbox, sono relative a suggerimeni pratici per ottimizzare e personalizzare la struttura del proprio sito. Purtroppo la maggior parte delle volte che clicco sul link che mi viene indicato, finisco su un sito ospitato su un provider (o sottodominio) gratuito.
Dico purtroppo per una ragione molto semplice. Un sottodominio gratuito – se ti consente di risparmiare nell’immediato, non imponendo alcuna spesa in termini di hosting e registrazione del dominio – può finire per costarti piuttosto caro nel lungo termine.
I costi nascosti di un sito gratuito.
A che cosa mi riferisco con precisione?
Le ragioni sono molteplici ma ti basti pensare ad una sola cosa per capire quanto è importante prendere una decisione ponderata.
Se mai deciderai (o ti sarà imposto) di apportare dei cambiamenti più o meno significativi al tuo sito, prederai tutto (o quasi tutto) il lavoro che hai svolto fino a quel momento in termini di posizionamento.
Dato per assunto che la buona ottimizzazione di un sito parte dalla creazione di un’interfaccia intelligente e facile da utilizzare per gli utenti oltre che la pubblicazione di contenuti di valore e utilità – ma non intendo soffermarmi su questo punto che più volte abbiamo affrontato nel corso degli approfondimenti precedenti – l’algoritmo dei motori di ricerca è costruito in modo tale da valorizzare i backlink che dall’esterno arrivano al tuo sito.
Pur non essendo – naturalmente – gli unici fattori ad essere presi in considerazione da, questi link esterni confermano a google il valore del tuo sito e le parole chiave per cui viene considerato rilevante all’esperienza degli utenti.
Ma che cosa c’entrano i backlink con il fatto di avere un sito su un servizio hosting gratuito o a pagamento?
E’ molto semplice. Immagina di aver dato vita ad un blog su cui hai lavorato per anni.
Questo blog si trova su un provider gratuito. Diciamo ad esempio www.tuttosuicapelli/wordpress.com
Hai lavorato sodo per rendere questo blog un riferimento per chiunque cerchi informazioni legate alla tua nicchia. E ci sei riuscito. Il tuo blog si posiziona con successo per alcune utili keyword che ti garantiscono visite costanti attraverso la ricerca organica.
Supponiamo però che tu voglia ad un certo punto spostare questo blog su un nuovo dominio. Forse perché vuoi dar vita ad un portale più ampio, che tratti di cosmesi e bellezza e vuoi trasferire il contenuto di cui ti sei occupato finora all’interno di una sezione del portale. Oppure il tuo provider non ti soddisfa più e vuoi semplicemente cambiare…
Trovandosi il tuo blog su un provider gratuito, perderai tutti i benefici in termini di ranking, che hai raggiunto finora.
In poche parole, non puoi muovere il tuo sito e mantenere allo stesso tempo tutti i backlink (e i risultati raggiunti sui motori di ricerca).
Facciamo un passo indietro.
Quando decidi di trasferire un sito da un dominio ad un altro, è consigliabile ricorrere ad un redirect 301. Un redirect 301 ti consente di comunicare ai motori di ricerca che il contenuto presente nel tuo vecchio sito è stato spostato ad un nuovo indirizzo .
Perciò quando il motore di ricerca torva il redirect 301 ad aspettarlo al vecchio indirizzo, sa di dover attribuire lo stesso valore – e incrociando le dita anche lo stesso ranking – che ha dato al vecchio.
Va precisato che anche con un 301 redirect il rischio di perdere posizioni sui motori resta plausibile. Ma se il redirect è effettuato in modo corretto e soprattutto graduale, il calo si rivela solo temporaneo e il ranking viene recuperato abbastanza velocemente.
Il problema con i domini che si trovano su un servizio hosting gratuito è che nella grande maggioranza dei casi non consentono la possibilità di effettuare un redirect 301.
Ciò significa che se vuoi cambiare dominio, sei messo con le spalle al muro in termini di ranking e posizionamento (e come vedremo presto non solo quello).
Ricorda che a volte cambiare dominio non dipende dalla tua volontà.
Vediamo alcuni possibili scenari che potrebbero verificarsi.
1. Il servizio potrebbe chiudere improvvisamente. E il fatto di aver eseguito un backup di tutti i tuoi dati non ti risparmierebbe la fatica di dover ripartire da zero in un nuovo dominio.
2. Potrebbe decidere di cancellare senza preavviso il tuo dominio nel caso in cui dovesse essere considerato in violazione delle condizioni di utilizzo del servizio.
2. Il server gratuito potrebbe presentare frequenti momenti di downtime che in un servizio hosting a pagamento possono essere immediatamente riportati ad un centro assistenza (difficilmente raggiungibile in un provider gratuito).
Rischi e limitazioni di un sottodominio gratuito non si fermano qui.
Un sito gratuito infatti offre pochissimo spazio per aggiungere funzionalità (ad esempio una finestra pop up) oppure per personalizzare il layout o design del sito, costringendoti ad accontentarti di qualche piccola modifica qua e là.
Prendiamo ad esempio un blog creato con WordPress.com
Prima di tutto un’importante precisazione per evitare confusioni di qualunque tipo.
WordPress.org è un software di blogging gratuito. Il software è scaricabile gratuitamente, ma deve essere installato su un server web a pagamento prima di poterlo utilizzare.
WordPress.com è diverso. Non devi scaricare nessun software né pagare per un hosting o configurare e mantenere un server web. Il tuo sito sarà ospitato in un sottodominio e assumerà questo formato: www.miosito.com/wordpress
Ora, va detto che nel caso specifico di WordPress.com, l’affidabilità in termini di sicurezza e stabilità è molto maggiore rispetto alla media.
Tuttavia, il servizio a pagamento, WordPress.org consente di installare una serie di plugin estremamente utili sia per la personalizzazione del design del tuo sito, sia – cosa ancora più importante – per semplificare il processo di ottimizzazione onpage del sito stesso.
Per fare un esempio concreto, il plugin chiamato All In One Seo Pack consente di poter ottimizzare i meta tag e impostare URL canonici per la home page e per ogni singola pagina del tuo sito, tutto da una sola pagina senza bisogno di ricorrere ad alcuna conoscenza tecnica.
WordPress.com, la versione gratuita, invece non consente di installare questo o altri plugin rendendo il processo di ottimizzazione onpage praticamente impossibile.
Non solo, ma non ti consente di installare nuovi temi o di modificare il codice sorgente PHP del tuo sito.
Conclusione
Per concludere, se per un blog/sito creato per hobby o semplice interesse, un provider gratuito (specialmente wordpress.com) può essere un ottimo inizio, qualora la tua idea sia quella di trasformare il tuo sito in una fonte di guadagno a lungo termine, io non avrei dubbi su cosa scegliere.
E tu, che esperienza hai in termini di siti gratuiti o a pagamento? Quali consiglieresti e perché?
Lasciami un commento qui sotto e condividi la tua opinione :)
Ottimo!
Mi permetto di aggiungere due considerazioni:
1) Spesso ci sono delle limitazioni sul tipo/servizi di pubblicità che puoi utilizzare;
2) I prezzi di un servizio hosting “base” (ma con tutto quello che serve per WordPress) sono molto accessibili.
Alla prossima!
Sempre ottimi articoli Cecilia!
Mi permetto di aggiungere un paio di sonsiderazioni:
1) ti potresti ritrovare “obbligatoriamente” a lasciare il tuo hosting gratuito per “chiusura” (vedi il caso recente di splinder e tanti altri) e non per scelta di upgrade.
2) su wordpress.com puoi avere un dominio di terzo livello del tipo http://www.miosito.wordpress.com :)
parole sante. quando un cliente mi dice che ha fatto il sito senza spendere un euro perche lo ha trovato gratis io gli chiedo mi scusi ma lei nella sua azienda o negozio quale prodotto ha gratis??? … e li hanno la tipica espressione da pesce lesso
Secondo me ti sei un pò tirata la zappa sui piedi parlando di wordpress.com, dato che è un servizio migliore anche di molti hosting.
Infatti, hai mille theme per personalizare il sito, è sempre ottimizzato on page da loro, puoi comprare domini di primo livello se vuoi, e anche mille plugin aggiuntivi…senza considerare che ha un uptime superiore a qualunque servizio di hosting…
Avrei condiviso di più se avessi parlato di altri servizi… :)
Non posso che essere d’accordo Michele. Se mi segui da un po’ sai che adoro WordPress (entrambe le versioni) e anche nell’articolo sottolineo che nel caso specifico di WordPress.com, l’affidabilità in termini di sicurezza e stabilità è molto maggiore rispetto alla media.
Resta però il fatto che molti utili plugin non possono essere installati (alcuni esempi preziosi All In One Seo Pack, XML sitemap, Webmaster tool ecc) e da un punto di vista strutturale non possono essere apportate molte personalizzazioni.
Detto questo, se c’è un servizio gratuito che consiglierei ad occhi chiusi, è senza dubbio wordpress.com :)
Brava! Grazie! Nessuno ti regala niente e questo si sapeva, ma mi sfuggivano i trucchetti!!!
Per la piattaforma blogger c’e’ la possibilità di specificare un dominio e loro si occupano del redirect 301.
C’e’ solo un mesetto di transizione in cui il tuo blog finisce in sandbox ma poi recuperi nelle serp alla grande. Te lo dico per esperienza personale. Un blog di grafica migrato da blogger a dominio ha riacquistato il suo pagerank 3 in pochissimo tempo.
Ottima precisazione! Più sono le esperienze che convogliano insieme, più si aggiungono valore e completezza alle informazioni fornite :)
Non sono d’accordo. E’ una assoluta dimostrazione di incompetenza da parte di chi vuole fare gratis qualcosa di altamente professionale.
Viceversa per piccole attività a cui non interesserà mai avere un business globale (il negozio sotto casa, o chi organizza la sagra del carciofo o l’incontro in biblioteca) fare una pagina descrittiva con le informazioni di contatto e gli orari di apertura su un sito gratuito o anche utilizzando una pagina Facebook, un evento Facebook, o anche una pagina Google +, anche senza andare su wordpress.com o Google sites è già un qualcosa che ha di per sè una grande utilità.
Non ricordo di aver menzionato Business globale, bensì A lungo termine. Qualunque situazione di cui non si ha pieno controllo, resta un rischio se si intende protrarlo nel tempo, a prescindere dalle dimensioni. Naturalmente ognuno è libero di fare le proprie scelte anche sulla base di quanto la propria attività online influenza il proprio bilancio.
Continuo a non essere d’accordo.
Per molti non è necessario avere tutto sotto controllo e fornire velocemente alcune informazioni corrette sulla propria attività ha già un suo valore intrinseco. Questo obiettivo si può ottenere benissimo tramite un sito gratuito, e se per qualsiasi motivo questo dovesse cessare la sua attività, in poco tempo si potranno riscrivere le stesse informazioni da un’altra parte.
Già con i 10 euro annuali per l’acquisto di un dominio associabile a molti siti gratuiti ci si mette al riparo dalla maggior parte degli inconvenienti.
Si possono poi utilizzare i social network, anch’essi gratuiti per rafforzare l’identità del proprio sito gratuito.
Questo senza contare che per chi organizza piccoli eventi, un sito gratuito è più che sufficiente per diffondere indicazioni corrette ed eventuali variazioni di programma dell’ultimo minuto.
Anche per chi decide di vendere online, può essere utile iniziare con un account su ebay per vedere se c’è qualcuno interessato alla merce, prima di spendere migliaia, decine di migliaia o anche centinaia di migliaia di euro in un sito professionale.
Aggiungo poi, che viceversa, il fatto di pagare un sito non mette affatto al riparo da rischi. Ci sono in giro un sacco di cialtroni che magari ti chiedono cifre ragionevoli ma poi ti forniscono servizi anche inferiori a quelli di un sito gratuito.
Che dire, un altro ottimo e utile articolo. Peccato che stai scrivendo meno frequentemente che in passato ): Ma aspetto sempre le tue email con grande attesa.
Ottimo articolo Cecilia come al solito.
Mi permetto di aggiungere che la parola gratis nasconde sempre delle limitazioni almeno su internet…;) ciao e quando passi per Roma fammelo sapere.
Mi sta bene finchè si mettono in evidenza eventuali plus di un sito a pagamento… ma non mi sta bene se si vuole screditare qualcosa solo perchè gratuito.
Perchè non esiste un motore di ricerca a pagamento?
Un social network a pagamento?
Perchè le webmail gratuite sono così utilizzate?
Quante volte utilizzate GoogleMaps?
Se ci riflettiamo “gratis” spesso non nasconde affatto limitazioni, e direi soprattutto su internet.
Nessuno scredita nulla, anzi! Che siano a pagamento o gratuiti, ogni servizio presenta i propri vantaggi e i propri svantaggi! Per questo è importante conoscere quali sono le opzioni a disposizione e scegliere in base a obiettivi, tempistiche, budget e necessità quale alternativa risponde meglio alle proprie esigenze.
Capito Cecilia?
Tocchi il “gratis” e gli animi si infervorano…
Brava, un ottimo ed equilibrato post
dal 2001 al 2007 ho avuto on line un sito (www.salvanam.com)che mi dava delle soddisfazioni… sono riuscito a riprendermi nel 2011 il sito dopo che un organizzazione USA me l’aveva comperato per un mio disguido nel rinnovo del dominio.
Ho cominciato a chiedere preventivi per ammodernarlo (visto che tutti mi hanno detto che non andava piu’ bene come era) e rimetterlo on line.
Ho pattuito finalmente un prezzo di 600 euro con possibilità di gestione personale dei cambiamenti del sito.
Poi siccome il mio interlocutore ritardava a cominciare il lavoro ho provato a rifarmelo da me con uno di quei servizi che ti danno gratis i template e la possibilità di lavorarci su.
ho creato alloro il mio nuovo sito: http://www.salvanam1.mysiteproject.com
Pur avendolo iscritto su google da almeno 20 giornoi ancora non è nel motore di ricerca, anche se è effettivamente online.
Detto questo vi chiedo:
che possibilità ho di indicizzare minimamente questo sito come è ora?
perchè non è ancora entrato in google?
che ne pensate del sito e della sua funzionalità e fruibilità?
Grazie mille per l’eventuale risposta e per l’ospitalità
Salvatore Ore
Cecina
Ciao Salvatore. Il tuo sito attuale è un sottodominio nomesito.mysite.com
Servzizi gratuiti come questo, sono molto semplici e rapidi da utilizzare ma purtroppo offrono meno flessibilità rispetto alla struttura che avevi in precedenza nomesito.com
Quello che puoi fare è dare un’occhiata alle varie opzioni di ottimizzazione offerte dal servizio e seguirle sfruttando tutto il loro potenziale.