Quando ti concentri in modo ossessivo sulla meta finale, rischi di perderti il viaggio. E il viaggio è tutto ciò che hai. Dr. Srikumar S. Rao
Qualche anno fa, mi trovavo ad ascoltare un discorso di Mike Reining, esperto pluriennale di pay per click e appassionato di sviluppo personale (insolita ma efficace combinazione).
La presentazione era centrata sul Mindset e sulla chiarezza che è necessario acquisire se desideriamo raggiungere un obiettivo con successo.
Non è mia intenzione riportare qui l’intera presentazione (difficilmente potrei riproporla con la stessa efficacia del mio mentore), ma voglio concentrarmi su una piccola parte che mi colpì inaspettatamente mentre ascoltavo, quasi come un fulmine a ciel sereno.
Mentre le slide scorrevano rapide, ero sempre più rapita dalla piega che il discorso stava gradualmente prendendo. Mi richiese un certo sforzo però stare attenta a non perdere i punti salienti.
Un problema con cui mi era capitato più volte di dover fare i conti: mille pensieri che si accavallavano incessanti sulle varie cose da fare. Tutti pensieri positivi, d’altronde da sempre AMO il mio lavoro, ma non sempre i benvenuti, soprattutto laddove stessi cercando di concentrarmi su qualcosa che non fosse parte della mia routine giornaliera.
”…quasi dimenticavo, appena finisce qui devo ricordarmi di fare quella cosa. Caspita, stamattina dovevo fare questo e quello. Che testa! Oh questa è un’idea…perchè non ci ho mai pensato. Aspetta che scrivo un’email al mio team perchè comincino a lavorarci fin da ora…. ”
e così via…
Mentre i pensieri sembravano scorrere irrefrenabili, rischiando ovviamente di farmi perdere il filo della presentazione, una semplice frase mi fece sussultare. Un po’ come se qualcuno mi avesse dato uno strattone.
”Sii presente. Vivi il momento presente e respiralo a pieni polmoni.”
Alzai di scatto lo sguardo dal bloc notes che avevo continuato a fissare fino a quel momento. Mi guardai intorno, quasi per paura che qualcuno si fosse accorto della mia strana reazione…
Lo stesso giorno, qualche ora più tardi, mi congratulai con Mike per la splendida presentazione e decidemmo di andare a pranzo insieme. Non mi sarei persa questa occasione per niente al mondo.
Gli confidai che ero certa di aver intuito qualcosa di importante durante il suo discorso, solo non ero certa di cosa fosse e di come avrei potuto usarlo a mio vantaggio.
Tutto ciò di cui ero certa, era che aveva qualcosa a che fare con la sua affermazione sul presente. La sua era stata una semplice frase, ma era come se mi avesse sputato fuori dal vortice di pensieri e idee continue che mi frullavano nella mente.
Il Presente
Fu in quell’occasione che Mike mi consigliò di leggere quello che si sarebbe presto rivelato un libro rivelatore, Il Presente di Spencer Johnson (autore di Chi Ha Spostato il Mio Formaggio).
”Leggilo con attenzione, disse, e poi avremo molti più argomenti per articolare la tua domanda.”
Cominciai a leggere senza troppa attenzione, volevo semplicemente finirlo al più presto per poter parlare di nuovo con Mike. Ma più mi immergevo nella lettura, più diventava chiaro che forse non ce ne sarebbe stato bisogno.
Una delle idee chiavi del Presente è la seguente:
Vivi il presente Impara dal passato Aiuta a creare il futuro
Pagina dopo pagina, mi resi presto conto di come per anni fossi sempre stata ovunque tranne che nel momento presente. Ossessionata da scelte o esperienze passate, preoccupata di come queste si sarebbero potute ripercuotere sul futuro.
Il risultato? Un inseguimento fine a sé stesso tra passato e futuro…un po’ come la corsa di un criceto sulla ruota.
”Pensaci per un momento – la voce di Mike durante un altro incontro mesi dopo.
Il passato ormai è trascorso, quindi inutile piangere sul latte versato. Inutile e controproducente però è anche tentare di dimenticarlo a priori.”
Il Presente dice:
”E’ difficile lasciarsi alle spalle il passato solo se non si è imparato nulla da questo. Non appena apprendi qualcosa dal passato, puoi lasciarlo andare e usare la lezione per migliorare il presente.
Non puoi cambiare ciò che è stato ma puoi imparare da esso.”
Concetto semplice e diretto non credi? Eppure quante volte restiamo imprigionati del passato e continuiamo ad agire nel presente allo stesso identico modo di sempre, sperando di ottenere un risultato diverso (Che follia).
E non è finita qui. Il Presente continua:
” Se da un lato non è affatto consigliabile vivere nel futuro, facendosi prendere dall’ansia che incertezza e paure portano con sé, dall’altro è utile contribuire a creare il futuro, mentre viviamo a pieno il momento presente.
Naturalmente, non c’è modo di controllare né prevedere il futuro. Ma quello che credi e fai oggi, nel Presente, svolgerà un ruolo decisivo in quello che accadrà domani.
Maggiore è la chiarezza di ciò che vuoi, gli step che decidi di intraprendere per raggiungerlo e le azioni che compi effettivamente, meno ansioso sarai nel presente e meno incerto o temibile ti apparirà il tuo futuro.”
Illuminante … non credi?
Come ho applicato la lezione
Se c’è una cosa che Il Presente mi ha rivelato, è che ” Quando sei completamente concentrato su qualcosa la tua mente non divaga. Ti godi la giornata in quanto sei molto più produttivo e dunque soddisfatto. Il tuo unico intento è quello di concentrarti sul momento presente. E quella concentrazione guida naturalmente al successo finale.”
Due sono i modi principali con cui ho applicato le lezioni che ho imparato dal Il Presente per:
1. Imparare dal passato
Ogni volta che mi trovo a vivere una determinata situazione, sia essa positiva o negativa, mi pongo 3 domande fondamentali:
1. Che cosa ha funzionato? 2. Che cosa non ha funzionato? 3. Che cosa posso fare meglio la prossima volta?
Sembrano domande banali, ma se applicate costantemente ti aiutano tremendamente a migliorare ogni tua reazione o comportamento avuti in passato.
2. Vivere il presente e aiutare a creare il mio futuro:
Comincio ogni giorno rileggendo la mia MIT del giorno (letteralmente most important task of the day).
E’ molto semplice: la tua MIT è la task più importante che devi portare a termine quel giorno (non ha importanza che sia grande o piccola, richieda poco o molto tempo).
Personalmente ho modificato la pratica leggermente: ogni sera dopo aver chiuso il mio portatile, scrivo in agenda le 3 task più importanti del giorno successivo in nero e grassetto.
Se questo significa che faccio ‘solo’ 3 cose ogni giorno?
Ovvio che no!
Ma l’idea è che non ha importanza qualunque altra cosa io faccia oggi, queste sono e 3 cose che porterò a termine di sicuro!
L’MIT è la prima cosa da portare a termine ogni giorno, subito dopo il caffè.
E perché questo avvenga dovrò per forza essere focalizzato al 100% sul presente, senza distrazioni :)
Ma in che modo la mia MIT si collega al discorso sul presente?
E’ molto semplice. Almeno una delle 3 MIT che mi prefiggo deve essere collegata direttamente ad un mio obiettivo.
Se le altre 2 possono essere quello che viene definito ‘lavoro di routine’ una deve rappresentare un’azione specifica verso uno dei miei obiettivi finali.
Prima di applicare questo principio, ero sempre impegnata a fare qualcosa (a volte per molte più ore di adesso) ma arrivavo spesso a fine giornata con la pesante sensazione di non aver fatto tutto quello che dovevo, o peggio rendedomi conto di aver investtito un sacco di energie nelle cose poco importanti, tralasciando qualcosa di fondamentale che non era proprio il caso di rimandare.
Sarò sincera, a volte mi capita ancora. Ma appena me ne rendo conto, dirotto le mie energie verso la mia MIT e tutto torna magicamente in ordine.
Così facendo ogni giorno sono un passo più vicino ai miei sogni. E applicando queste 2 pratiche uso ogni giorno il passato per migliorare il presente e uso il presente per contrinbuire a creare il mio futuro.
Conclusione
Ricordo ancora la prima volta che finii di leggere il Il Presente. Mi trovavo in volo, direzione Kuala Lumpur. Una nuova fase della mia vita stava per cominciare ed ero preoccupatissima all’idea di cosa sarebbe successo, se tutto sarebbe andato come desideravo e via dicendo.
La sensazione di pace e tranquillità che sperimentai appena chiuso il libro è quasi indescrivibile. La chiarezza che sentivo dentro di me dopo molto tempo mi faceva venire voglia di abbracciare l’intero equipaggio (mi sono trattenuta per fortuna).
Inutile dire che Il Presente si è rivelato senza ombra di dubbio uno dei libri più utili che abbia mai letto. Lo porto quasi sempre con me, soprattutto quando viaggio, e l’ho riletto almeno una decina di volte (l’ultima di queste, domenica scorsa).
Il motivo per cui lo rileggo ancora e ancora? Ogni momento della nostra vita è diverso da quello precedente.
A volte siamo più ricettivi e pronti ad accogliere una certa verità, altre volte siamo scettici e chiusi di fronte alla stessa. Ogni volta che rileggo Il Presente, ci trovo dentro qualcosa di nuovo che avevo dimenticato, o di cui non mi ero ancora accorta.
Se anche tu hai letto Il Presente, quali lezioni ne hai tratto? Lo consiglieresti ad altri lettori e perché?
E se invece non l’hai ancora letto, pensi di essere pronto per questa incredibile avventura?
Qualunque cosa ti stia passando per la mente, lasciami un commento qui sotto!
E naturalmente non dimenticare di diffondere la voce su Facebook, Twitter, Google Plus e Pineterst :)
Ti auguro una splendida giornata,
Cecilia Sardeo
P.S. Per ordinare una copia de Il Presente clicca qui >>
Ti leggiamo sempre con piacere. Post che mi trova sensibilissimo. Come sai bene, quella che per molti può sembrare una questione del tutto trascurabile, E’ LA questione fondamentale per essere felici, stare bene, migliorarsi la vita. Nelle antiche scuole ermetiche veniva detta anche “ricordo di se”. Le discipline energetiche preferiscono parlare di proprio-percezione. Insomma il problema e’ che in genere non percepiamo il corpo, ne’ il resto… e che non siamo consapevoli di questo fondamentale deficit, finche’ qualcuno non te lo dimostra. Complimenti ancora. E resta sull’onda!
“mi trovavo ad ascoltare un discorso di Mike Reining”
Personalmente trovo il suo accento crucco-inglese molto buffo :D
La MIT che descrivi tu è paragonabile alla GTD di Allen, a volte la uso anche io ma quando sono sottopressione mi incasino e faccio quello che è urgente ma non è importante.
Ho letto che MindValley assume, che tu sappia cercano una figura tipo mascotte? Mi vedrei bene come mascotte vicino a wonder woman all’ingresso :D
Semplice e illuminante. Le MIT dovranno diventare il mio pane.
Prima MIT? Decidermi davvero a organizzare le mie giornate per MIT!
Grazie.
Ciao Cecilia, ottimo articolo!
Io è da moltissimo tempo che ho inserito le MIT all’inizio delle mie giornate ed, ogni sera, puntualmente, le scrivo sulla mia agenda. Da quando applico questo metodo alla fine della giornata sono molto più soddisfatta! Puntualizzo che è sempre meglio SCRIVERLE perché potremmo avere, il giorno dopo, la tentazione di cambiarle in base alle nostre urgenze: niente di più sbagliato!!!
Una volta scritte cerco di rispettare quello che ho scritto!
Consiglio anche la lettura di questo articolo: http://tempodiagire.altervista.org/quali-sono-i-tuoi-sassi-importanti/
Concordo appieno, anzi vorrei condovidere con te e con gli altri lettori una poesia che sottolinea meravigliosamente il concetto:
Saluto all’Alba
Guarda a questo giorno!
In esso è la vita, la vera vita della vita.
Nel suo breve corso
È riposta tutta la verità e la realtà del tuo esistere:
la felicità del crescere
la gloria dell’azione
lo splendore della bellezza;
poiché ieri non è che un sogno
e domani una visione;
ma l’oggi ben vissuto rende ogni ieri un sogno di felicità
e ogni domani una visione di speranza.
Guarda bene, perciò, a questo giorno!
Tale è il saluto all’alba.
(Poesia dello scrittore-drammaturgo indiano Kalidasa, sec. IV/V)
ps: dato che si parla anche di gestione del tempo suggerirei di valutare in alternativa all’ottimo GTD un altro sistema che io ritengo più “umano”, meno “meccanico e rigoroso” ma altrettanto produttivo, trovate una presentazione qui http://www.wecoclub.it/ztd/index.php/[email protected] (spero di non creare problemi con il link :) )
Ciao Cecilia,davvero bell’articolo.Io penso che spesso non riusciamo a vivere bene il presente e a godercelo come vogliamo perchè siamo afflitti da pensieri e preoccupazioni che riguardano il futuro,e in questo modo ci distraiamo e non riusciamo a completare al meglio tutto ciò che vorremmo nella giornata e come vorremmo.E’ interessante la sotoria delle MIT perchè a volte capita di dover fare qualcosa di importante e magari rimandiamo sempre perchè non abbiamo vogli concentrandoci su altro,o magari rimandiamo a fine giornata e siamo talmente stanchi che preferiamo rimandare al giorno dopo.
Un saluto e alla prossima
Graziano
Grazie per aver citato l’argomento,
a chi è interessato seriamente al tema segnalato da Cecilia consiglio vivamente una risorsa tutta italiana
http://www.accademiahorus.it/
inoltre hanno fatto un bellissimo sito…
Grazie Cecilia, mi capita qualche volta di concentrarmi troppo sul passato e pensare a ciò che potrebbe avvenire in futuro,seguirò volentieri il tuo consiglio.
Wow! Dovresti fare recensioni di libri più spesso. Ho appena acquistato il Presente, mi hai suscitato una gran curiosità. So che su facebook hai una sezione con tutti i libri che leggi, perchè non fai una recensione per ogni libro? Sarebbe troppo bello.
Per ora, grazie di cuore.