Uno dei più geniali copywriter del nostro team a Mindvalley, Omar, ha condiviso con noi un interessante aggiornamento che ho subito pensato fosse estremamente utile per chiunque abbia una lista di iscritti che contatta periodicamente via email.

Omar studia copywriting ed email marketing da oltre 5 anni, e parlando qualche giorno fa, discutevamo di quanto sia importante, anche per un esperto dell’argomento, tornare all’ABC di tanto in tanto.

Trovarsi dentro alla bottiglia troppo a lungo, finisce per impedirti di vederne l’etichetta :)

Solo rispolverando le basi infatti, si riscoprono in continuazione concetti che nel tempo sono stati messi da parte per lasciare il passo a strategie più sofisticate…

Fatto sta che anche le strategie più sofisticate, se non gettano le basi sull’ l’ABC, finiscono per rivelarsi del tutto inutili.

Quando parliamo di email marketing, le chiavi per lanciare una campagna efficace sono un alto tasso di Open Rate e Click Through Rate.

Per Open Rate si intende la percentuale di iscritti che ha aperto il nostro messaggio. 
Per Click Through Rate, la percentuale di iscritti che clicca su link che ha inserito nell’email.

Se l’obiettivo ultimo della nostra campagna è quello di ricondurre gli iscritti al nostro sito, cliccando sul link all’interno della nostra email, il primo passo perché questo accada è che l’email venga aperta.

Perché venga aperta, un’email deve avere un titolo sufficientemente interessante e ruolo fondamentale in questo senso viene ad essere giocato dalla subject line (titolo dell’email).

La maggior parte degli autorisponditori, consente di effettuare un A-B test tra 2 email per capire quale ottiene un maggior tasso di apertura.

Ma quando si testano subject line diverse, è importante seguire uno schema (template) o si rischia di ricavare informazioni del tutto inutili e perdere tempo ed energie preziose.

La domanda da tenere a mente ogni volta che si esegue un test, è: Che risposta mi serve? & Come procediamo a questo punto?

Rispondere a questa domanda consentirà di evitare di cadere nella trappola del testare tanto per….

Facciamo un esempio qui sotto di un paio di test comuni che purtroppo non forniranno MAI utili informazioni.

Il test Troppo Simile

Variazione 1: Laura vuole che tu veda questo

Variazione 2: Laura mi ha chiesto di mostrarti questo

Il test Troppo casuale

Variazione 1: il libro è sul tavolo

Variazione 2: il mio chihuahua vuole te

Questi test sono del tutto privi di senso, perché non riescono a rispondere alla domanda più importante: Che risposta mi serve? & Come procediamo a questo punto?

Ecco allora 4 template da seguire per cominciare ad effettuare test utili:

 

 

Il “FIRSTNAME” Test

 

Variazione1: {FIRSTNAME}, c’è una mosca nel bicchiere 


Variazione 2: c’è una mosca nel bicchiere

Perché funziona: perché ti consentirà di capire se la tua lista risponde più attivamente quando chiamata per nome (e ti assicuro che non sempre il risultato è quello che ti aspetteresti).

 

Il test “Quanto conta la lunghezza?”

 

Variazione 1: incredibile! 


Variazione 2: sono scioccato, questo è a dir poco incredibile.

Perché funziona: perché ti consente di scoprire se i tuoi iscritti preferiscono subject line brevi oppure lunghe e descrittive.

 

Il test “Domanda o Imperativo”

 

Variazione 1: Hai guardato questo film?

Variazione 2: Devi guardare questo film

Perché funziona: perché ti permetterà di scoprire se la tua lista risponde meglio ad inviti sotto forma di domanda o invito all’azione.

 

Il Test “Specifico o Generico”

 

Variazione 1: guarda questo video

Variazione 2: Richard Branson rivela 3 segreti per il successo (video)

Perché funziona: perché ti permetterà di scoprire se la tua lista risponde meglio a subject line generiche oppure specifiche.

Ma prima di cominciare a testare, ecco alcune cose essenziali da tenere a mente:

  • Non analizzare i risultati dei tuoi test entro un arco di tempo troppo breve. Cerca di utilizzare blocchi di 1-6 mesi.
  • Cerca di individuare pattern/trend che ti aiutino interpretare e capire meglio il i bisogni e il comportamento della tua lista nel lungo termine.Ricorda, ogni email che mandi, è solo un piccolo tassello in quadro molto più ampio e prezioso: la relazione con la tua lista.
  • Non cercare di individuare un singolo template che funzioni sempre per la tua lista: non esiste!Ad esempio, se dopo un test “Specifico o Generico” concludi che la tua lista preferisce un titolo generico, non significa che tu debba cambiare tutte le tue subject line.Integrare e variare è la chiave per mantenere la tua lista attivamente coinvolta. 

Quello che puoi fare però, è utilizzare i template più efficaci per le email più importanti, quelle che annunciano un nuovo prodotto ad esempio, o un nuovo evento.
  • Monitora sempre con attenzione il tasso di cancellazione dalla tua lista. Ma tieni presente che a volta un maggior numero di cancellazioni può verificarsi perché più persone del solito hanno aperto la tua email.
  • Cerca di testare sempre più template possibili prima di trarre le tue conclusioni.

E non dimenticare: testa sempre come se la tua vita dipendesse dal risultato. Questo ti consentirà di evitare test inutili, che non portano a nulla!

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Il Team Editoriale di

SEOWebMarketingStrategico

 

Articolo ispirato da MindvalleyInsights